Il Natale tra Italia e UK

Avete mai visto una lunga marcia di tacchini con le scarpe? Sapete come sono fatte le mince pies? Vi siete mai chiesti cosa hanno a che fare gli antichi druidi con il Natale? Qui al Forteshire ci confrontiamo quotidianamente con il Regno Unito e nel tempo abbiamo imparato a conoscerlo un po’ meglio. Ormai il Natale è alle porte e abbiamo pensato di raccontarvi quello che sappiamo su come funziona lassù.

E’ pur sempre Natale

Prima di tutto: non stiamo parlando di tradizioni così diverse dalle nostre. Soprattutto nel corso dell’ultimo secolo l’immaginario del Natale si è unito un po’ ovunque, grazie anche alle storie: al cinema e ai libri. Ogni paese magari ha le sue ricette ma l’albero decorato (una tradizione che viene dalla Germania), i regali e cene impegnative sono un tratto comune ovunque. Il Regno Unito e il Natale hanno un rapporto caratteristico, meno legato alla tradizione religiosa rispetto a noi ma ugualmente festoso.

I Reali e il Natale

Una festa colorata e importante come il Natale non poteva non passare per le grazie e gli sfarzi della Corona. E come sappiamo tutti, i Re e le Regine incarnano le tradizioni di un popolo. I reali inglesi festeggiano il Natale nello stesso modo da sempre, con un menu che non cambia praticamente mai e con procedure precise. Regalano dolci natalizi a tutto il loro staff, inviano centinaia di cartoline di auguri con la loro foto di famiglia e donano alberi di Natale alle scuole.

E’ anche tradizione che la Regina tenga un discorso pubblico, in televisione, per fare gli auguri e incoraggiamenti per l’anno prossimo. Come ormai sappiamo anche qui in Italia, per gli inglesi la famiglia reale è un simbolo importante ma anche una divertente fonte di gossip. Indubbiamente ciò che accade a Buckingham Palace diventa rapidamente una tendenza.

Le storie su babbo Natale e i calzini

Babbo Natale (o Papà Natale, dipende dalle regioni), non è legato a leggende particolari. AI bambini viene detto che è un uomo grande, grosso e buono che carica i regali sulla sua slitta magica e porta ai bambini buoni del mondo quello che desiderano.

Nel Regno Unito non è diverso, ma ci sono alcune leggende che gli ruotano attorno a una in particolare ci spiega la ragione dei calzini. Avrete notato, magari nei film, che gli inglesi fanno a Natale quello che noi riserviamo alla Befana: attaccano delle calze alle porte o, meglio, sopra il caminetto.

C’è una leggenda che racconta di un uomo caduto in disgrazia con le sue tre figlie, in seguito alla morte della moglie. Lui avrebbe voluto far sposare le tre fanciulle per garantire almeno a loro un futuro dignitoso ma non aveva i soldi per la dote. L’uomo si sentiva triste per la perdita della consorte e deluso da se stesso per non poter provvedere alla famiglia. Santa Claus, che abitava lì vicino, venne a sapere di questa storia e, sapendo che quell’uomo era sempre stato virtuoso e buono, decise di aiutarlo. Una notte le ragazze avevano fatto il bucato (non potevano più permettersi servitù) e appeso le calze ad asciugare sopra il fuoco del camino. Santa Claus fece scivolare delle monete in ogni calza, garantendo a quella sfortunata famiglia quel che serviva a far sposare le tre sorelle. Da allora, è rimasta la tradizione di appenderle vicino al camino. I bambini il giorno dopo le trovano piene di dolcetti e regali.

Crackers

Una delle poche tradizioni a noi completamente aliena, o quasi, è quella dei crackers. Inventati per errore, restano uno degli elementi più caratteristici del Natale inglese. Si tratta di tre corti tubetti collegati tra loro e avvolti da carta colorata. Un cracker viene afferrato alle estremità da due persone diverse che poi lo tirano da parti opposte. Quando si rompe in due emette un minuscolo scoppio e chi si ritrova con la sezione più lunga può tenersi il regalo che contiene. Generalmente sono regali economici, molto simili a quelli delle uova di Pasqua.

Gli inglesi spesso usano due cracker per volta, che le persone si “contendono” incrociando le braccia.

Il vischio

Il vischio è una tradizione più antica del Natale stesso, e risale ai druidi che ritenevano potesse curare qualsiasi malattia. Il nome celtico del vischio, in effetti, significa proprio in grado di curare tutto o cura universale.

In tempi più recenti però, la tradizione è mutata e il vischio viene collegato a un diverso tipo di magia, quella romantica. Come sappiamo, oggi i ramoscelli di vischio vengono inseriti all’interno di decorazioni sotto cui ci si scambia un bacio (anche solo amichevole), per richiamare la buona sorte sull’amore o sull’amicizia che si sta dimostrando.

In Italia il vischio è abbastanza comune come ornamento nelle nostre case, ma privo di questo significato tradizionale e bonariamente esoterico. Del resto la cultura druidica non fa certo parte del nostro pasto.

Tacchino, oca e la passeggiata del pollame

Una delle tradizioni inglese più solide è quella che riguarda il tacchino, per lo più cotto in forno con le castagne, o l’oca al forno come piatto principale del banchetto di Natale. In effetti fanno parte anche del pranzo dei Reali, proprio a dimostrare quanto queste ricette siano dei simboli del Paese.

E’ curioso sapere che nell’ottocento molte persone erano troppo povere per potersi permettere un’oca, per cui erano nati i goose club, cioè i club dell’oca. Erano posti in cui i londinesi meno abbienti potevano pagare una piccola quota ogni settimana oppure ogni mese, rateizzando la spesa e ritirando la loro oca sotto Natale.

Se provate a immaginare il mondo di fine ottocento, privo di tante comodità che abbiamo oggi, capirete che era estremamente difficile assicurare a (quasi) ogni inglese la sua oca per festeggiare. Questa incredibile domanda veniva soddisfatta importando oche e tacchini dal continente, per poi condurli su carri o a piedi fino ai mercati di Londra. Quindi sì, esatto, poteva capitare di incontrare una processione di volatili diretti verso Londra, a cui i mercanti mettevano delle pezze di cuoio o stoffa alle zampe per evitare che si rovinassero prima della vendita.

I 12 giorni di Natale e Mince Pies

Per quanto ci siano diversi piatti natalizi nel Regno Unito, probabilmente quello che incarna maggiormente la festa è la mince pies, dei dolcetti simili alle nostre crostate, ma più alte e dal sapore più speziato.

Le mince pies sono ovunque in Inghilterra nel periodo di Natale. Si fanno nelle pasticcerie e ovviamente anche in casa. Queste tortine hanno una base di pasta frolla inglese (senza uova), simile a quella che noi chiamiamo pasta brisée. L’interno è composto da una sorta di marmellata fatta di pezzetti di mela e della mincemeat, cioè frutta rossa essiccata, uvetta e frutta secca marinate nel brandy.

Esiste perfino una leggenda natalizia su questo dolce, che garantisce un mese di prosperità nel corso dell’anno venturo per ogni tortina mangiata durante i 12 giorni di Natale. Come dite? Qualsiasi scusa è buona per mangiarne un’altra? Lo pensiamo anche noi.

Questi 12 giorni di Natale da noi non ci sono. O meglio, anche per noi il periodo che va dal 26 al 6 sono giorni di relativa festività, con le scuole e tante aziende chiuse. Però in Italia vediamo i giorni staccati tra di loro mentre in Inghilterra quei dodici giorni che iniziano nel boxing day, cioè il 26 dicembre, costituiscono il blocco di tempo in cui vive lo spirito natalizio. E in cui si mangiano le mince pies.

Christmas Carol

I cantanti di strada, spesso gruppi di ragazzi, che si fermano alle porte per cantare canzoni natalizie sono una specialità inglese. In Italia non si usa, se non all’interno di specifici eventi.

Anche questa tradizione ha una storia interessante: deriva in parte dall’abitudine dei cantori medievali di spostarsi di castello in castello a portare notizie e musica e, dall’altra, da una pratica un tempo nota come wassailing. Il wassailing era l’atto, da parte dei cittadini più poveri, di presentarsi alla porta delle case più ricche nella speranza di avere un po’ del contenuto della wassail bowl, una sorta di grossa pentola o calderone in cui veniva fatta una specie di zuppa tradizionale di birra, zucchero, uova, spezie e mele arrostite

Unendo queste due tradizioni i carollers, cioè gli attuali cantori di strada, allietano la città con le canzoni Natalizie a scopo di raccogliere soldi da dare in beneficenza.

Pantomime

Altra differenza con il Bel Paese è la pantomima. Anche in Italia, patria della Commedia dell’Arte, esistono rappresentazioni teatrali grottesche, comiche e caricaturali, ma non sono associate al Natale.

Nel Regno Unito le pantomime sono recite studiate per avere un doppio livello di lettura: la storia di base è semplice e punta a intrattenere e far divertire i bambini, mentre un gioco di rimandi più sottili (talvolta anche un po’ maliziosi) tenta di offrire un aspetto piacevole anche per gli adulti.

Le pantomime vengono organizzate un po’ ovunque, sia amatoriali che estremamente professionali, e sono uno spettacolo insolito e divertente per i forestieri.

E i nostri auguri.

Qui al Forteshire è stato un anno di profondi cambiamenti, molti dei quali ancora in corso. Stiamo crescendo, e migliorando per diventare sempre più bravi a prenderci cura di voi e delle vostre richieste. Quella che è rimasta ferma è la convinzione nella qualità del prodotto, e la trasparenza nel rapporto con i clienti.

Vi facciamo i nostri migliori auguri per queste festività. Riposatevi, mangiate bene, state in buona compagnia.

Buon Natale, e felice 2020!