Luce e design: strumenti per il benessere

Avete presente quando entriamo in una stanza e ci sentiamo subito meglio? Magari è una piccola stanza, uno studio con un paio di alte librerie, un tavolo sotto la finestra e un divanetto con un grande quadro appeso sopra. Niente di speciale, niente di paragonabile al salotto, o alla cucina che ci siamo impegnati tanto a realizzare, eppure… eppure basta aprire la porta e subito il nostro livello di benessere sale.

Bene. Allora mettiamoci al centro di quella stanza e guardiamoci intorno. Se ci fate caso inizierete a cogliere dei dettagli, degli elementi che magari avete messo lì proprio voi, senza pensarci troppo, seguendo il naturale istinto che ognuno ha di creare l’ambiente più piacevole possibile intorno a sé. Magari c’è uno specchio che riverbera perfettamente la luce esterna e scaccia le ombre dalla stanza. Magari il colore delle pareti si sposa in modo armonico con l’arredamento.

Senza saperlo, senza rendercene conto, siamo stati un po’ dei designer.

A voler fare i saputelli, potremmo dire che la relazione tra il modo in cui una stanza è sistemata e il benessere di chi la abita è un concetto molto antico. In India, cinquemila anni fa, nacque una disciplina chiamata Vastu Shastra, la cui applicazione permetterebbe di creare case che offrano il massimo benessere a coloro che ci vivono.

Ma noi non siamo saputelli, quindi facciamo un salto in avanti e veniamo al punto. Oggi sappiamo, perché ci sono dei seri studi a dimostrarlo, che la luce e l’arredamento influiscono nell’attività del nostro cervello, stimolandone varie capacità quali la concentrazione, la memoria, il sonno, il rilassamento. Ne è nata una vera e proprio scienza che mette insieme medicina e architettura e che viene comunemente chiamata neuroarchitettura. Se ne parla sempre di più e sempre di più sono i grandi progetti che ne seguono le indicazioni per realizzare scuole, ospedali e strutture che possano favorire le attività svolte all’interno. A quanto pare, ci si guadagna anche in salute riducendo un po’ i rischi di malattie come l’Alzheimer.

Perfetto, ma come arriva tutto questo in casa mia? Qualsiasi casa, anche quella in cui non si possono ridefinire gli spazi cambiando la disposizione delle pareti, può trasformarsi più di quanto pensiamo grazie alla scelta di tre elementi: attenta di luce, colori e materiali. Abbiamo già parlato in passato dell’impatto dei colori ma oggi ne guardiamo un altro aspetto, uno più intimo.

L’illuminazione di una stanza è l’elemento che incide di più sulla nostra attività cerebrale e sul nostro umore. I recenti studi ci hanno permesso di misurare quanto incida, ma che lo facesse lo sapevamo da molto tempo. Importanti architetti e artisti come Magistretti e Viganò avevano posto molta attenzione sull’argomento. Magistretti appese un lampadario con un ampio paralume in modo che scendesse fino a essere distante solo poche spanne dal tavolo sotto di esso. L’intenzione era proprio quella di creare uno spot di luce che avvolgesse e isolasse chi stava seduto, per favorire la socializzazione e l’intimità. Viganò aveva invece ideato una soluzione volta alla funzionalità, creando un supporto dotato di tre lampade orientate in modo da illuminare pavimento, soffitto e un’area a mezza altezza per facilitare la lettura.

E’ importante tenere a mente che il rapporto tra luce e benessere non è quantitativo: più illuminazione non significa per forza più benessere. L’effetto benefico dipende anche dalla qualità della luce, dal suo essere calda o fredda, e dalla forma che le diamo attraverso il supporto che la emana. Una lampada posizionata in alto o in basso cambia la percezione che abbiamo di un’intera stanza e può rendere più facile o difficile usarla come vorremmo. Anche la forma incide: una luce diffusa e chiara aiuta la socialità formale, mentre una bolla di luce più morbida può essere facilmente usata per creare un angolo da dedicare alla lettura o al relax.

Il secondo elemento sono i colori che, in effetti, sono luce. I colori vengono influenzati dal tipo di illuminazione che scegliamo quindi è importante considerarne la sinergia fin da subito. E’ risaputo anche che certi colori aiutano più di altri il rilassamento o l’attività ma, a essere del tutto onesti, qui entrano in gioco delle questioni di gusto personale che non devono assolutamente essere ignorate. L’unico consiglio che riteniamo valido è: non abbiate fretta e considerate anche scelte inconsuete. A volte osare può ripagarci enormemente.

Il terzo elemento sono i materiali. L’esempio più famoso è lo specchio: sappiamo tutti quanto cambia una stanza se il giusto specchio viene messo in modo da risaltarne lo spazio o da aumentarne la luce grazie al riflesso. Un potenziale simile è nascosto anche in altri mobili o elettrodomestici, come le cucine. L’effetto che fa una stanza i cui mobili sono lucidi, ad esempio è particolare e può risultare adatto o meno a noi e alle nostre esigenze. Non è un aspetto che viene considerato spesso in sede di progettazione, ma in verità contribuisce molto a creare l’atmosfera dentro la stanza.

Immaginare singolarmente questi elementi non è difficile, ma immaginare cosa verrà fuori sommandoli tutti insieme è già una sfida più ardua, che richiede oltre al buon gusto anche una certa preparazione ed esperienza. Per questo, come abbiamo detto già altre volte, consigliamo di valutare sempre certe scelte insieme a un designer d’interni.

Tutti i brand che trattiamo mettono al centro dello studio del prodotto le atmosfere, proprio per andare in contro all’esigenza crescente di comporre la casa attraverso un sistema di luci, colori e materiali che porti a un risultato personale, capace non solo di essere accogliente ma anche di darci forza e sostenerci.