Design, salute e benessere

Dire che questo 2020, fin qui almeno, sia stato un anno difficile è quantomeno un eufemismo. Eppure qualcosa di buono, se si vuole, è possibile trovarcelo: siamo diventati più attenti, più sensibili a certi temi e, se sapremo mettere a frutto l’esperienza, alcuni (non tutti, ovviamente) di questi atteggiamenti rimarranno anche in futuro.

Ad esempio guardiamo con occhi diversi la pulizia in tutti i campi: come e quanto ci laviamo, come puliamo i nostri cibi, i nostri abiti e le nostre case.

Sul resto noi abbiamo poco da dire e assolutamente niente da insegnare ma, parlando di interni e di come organizziamo e trattiamo la casa, lì vorremmo provare a fare un po’ di chiarezza toccando quattro punti che ci sono sembrati importanti: i gradi di pulizia, il concetto di benessere, l’impatto sul design e le possibili tendenze.

Gradi di sanificazione

Iniziamo col la questione della pulizia. Oggi si parla in modo fin troppo generico della sanificazione degli ambienti ma a volte, a meno che non si abbia a che fare con uffici e ambienti di lavoro specifici, perdiamo di vista il significato di questa operazione. Ricapitoliamo velocemente.

La pulizia è quell’insieme di azioni che ci permettono di eliminare lo sporco visibile da un ambiente. Tracce di unto, fango, macchie, polvere e altro.
La igienizzazione è una forma di pulizia approfondita con l’uso di sostanze che permettono di ridurre il numero di agenti patogeni. Questo tipo di pulizia è, normalmente, il grado che si tenta di raggiungere nelle normali pulizie domestiche.
La disinfezione è un ulteriore grado di riduzione dei microrganismi. Difficile da ottenere in casa perché richiede molto tempo, metodo e sostanze specifiche. Inoltre, se anche si disinfettasse una casa, probabilmente finiremmo con il ricontaminarla quasi subito, se vogliamo viverci.
La sterilizzazione è un tipo particolare di disinfezione e non è compatibile con gli ambienti domestici. Perché un ambiente sia sterilizzato vuol dire che la probabilità di incontrare un microrganismo è meno di una su un milione. Ce lo aspettiamo in una sala chirurgica ma non certo in casa: diventerebbe incompatibile con la nostra vita quotidiana.
La sanificazione, infine, è una specie di bonus. Sanificare un ambiente significa pulirlo o igienizzarlo e poi, in aggiunta, adottare una serie di accorgimenti per rendere salutare e gradevole la permanenza: ad esempio illuminazione, areazione, temperatura, rumorosità.

Quindi diciamo che un obiettivo ragionevole è quello di avere un ambiente pulito, magari talvolta igienizzato, e sanificato.

La salute in casa

Questo è esattamente il contributo che la nostra casa, gli interni che abitiamo e frequentiamo, possono dare al concetto di salute. La salute, per capirci, è un termine che indica (secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità) un insieme di tre fattori: benessere fisico, psicologico e sociale. La nostra casa, se ci pensate, contribuisce in varia misura a tutti e tre questi elementi.

Attraverso la luce e i colori, un buon design d’interni ci aiuta a stare meglio con noi stessi, a sentirci più rilassati. Attraverso la gestione degli spazi può migliorare la nostra interazione sociale e, attraverso la scelta di buoni materiali e ottimi elettrodomestici, aiuta anche la nostra salute fisica. Qualcuno sta pensando alla cucina lenta? Abbiamo parlato anche di quella.

Quindi, ci chiediamo, quale sarà l’impatto sul design? Abbiamo anticipato il tema in un precedente articolo, parlando in modo generale di come certe stanze della casa si siano evolute e di come il mondo dell’architettura e del design siano già in fermento per inseguire le nuove richieste. Però la domanda, secondo noi, è: una volta passata la paura, una volta che alcuni atteggiamenti saranno entrati nel nostro vivere comune, cosa chiederemo di diverso alle nostre case perché assecondino qualche nuova abitudine?
Sicuramente le case di domani avranno una maggior attenzione agli spazi (in particolare agli esterni), alla capacità di arearsi e anche alla luce. E’ immaginabile che in futuro sarà preferita un’illuminazione che, magari su richiesta, possa diventare più soffusa o più nitida, in modo da farci vedere con chiarezza se e dove sia necessario pulire.
Ovviamente è possibile che si affaccino sul mercato anche nuove tendenze riguardo la colorazione delle pareti o riguardo materiali e tessuti.

Tendenze quindi. Che non significa un improvviso cambio di quel che troverete nei negozi o nelle case dei vostri amici e familiari. Significa solo che nei prossimi tempi alcune aziende nasceranno, e altre già esistenti faranno qualche proposta, lanceranno delle idee per come migliorare le nostre case.
Alcune di queste proposte, come sempre, verranno dimenticate preso ma altre rimarranno e magari diventeranno nuovi standard. Il nostro consiglio è di ascoltare prima di tutto voi stessi e mettere a frutto prima di ogni altra cosa la vostra esperienza. Se avete sentito delle mancanze o delle nuove necessità rimaste senza risposta, quella è la direzione da esplorare.
Casa è un concetto dinamico, proprio come quello di abito o di cibo: se noi cambiamo, questi elementi devono adattarsi al nostro cambiamento nel modo migliore possibile. Sono strumenti per il nostro benessere e noi dobbiamo averne riguardo, ma non dobbiamo neanche aver paura di trasformarli un po’ quando serve.

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